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MUGAZINE – ALEXIA NUNES

Ciao Alexia, ci racconti la tua storia e di cosa ti occupi oggi?

Ciao a tutti sono Alexia, sono cresciuta in Francia, vicino a Parigi, e ho studiato a Lyon. La mia carriera lavorativa è iniziata a Parigi, ho fatto un paio d’anni là, lavorando come consulente strategico e dopo mi sono trasferita in Olanda. Ho vissuto ad Amsterdam 7 anni, e poi 2 anni fa sono venuta a Bologna. Col tempo mi sono specializzata in ambito immobiliare, lavorando con diversi tipi di stakeholders: investitori, sviluppatori, managers per sviluppare nuovi concetti di “living”… Mi occupo di edifici sia in ambito ospitalità e turismo, che residenziali innovativi come i coliving, che commerciali come gli uffici.

Lavoro principalmente sulla parte di definizione del concept, quindi cosa si fa dentro un nuovo edificio. Do supporto alla ideazione degli edifici, alla fase di rendimento finanziario e business case, e sulla struttura dei finanziamenti necessari che vanno pensati prima di un lungo progetto. Inoltre seguo anche tutta la parte di sviluppo dell’edificio fino all’apertura. Ora lavoro per clienti e partners in tutta Europa, mentre in Italia lavoro principalmente per realtà in Toscana ed Emilia-Romagna con un focus su progetti innovativi e sostenibili. La sostenibilità è una componente davvero rilevante nei progetti che seguo ora.

Come vedi il futuro di questo settore?

L’alloggio è spesso un tema centrale nelle nostre città, con città sotto pressione dove è difficile trovare soluzioni abitative o soluzioni che sono adeguate ai nostri standard di vita oggi. Il settore immobiliare è molto inquinante, ci sono delle cose che devono cambiare rapidamente nei prossimi anni, seguendo la legislazione europea che si sta evolvendo. Il real estate è un settore che genera una grande percentuale delle emissioni nelle nostre città. Ripensare come viviamo nei nostri quartieri e come usufruiamo degli edifici sarà davvero importante per rendere le città sostenibili e con buoni standard di vita per tutti gli abitanti. Per questo per la migliorare la vita dentro e fuori dagli edifici è fondamentale sapere come si costruiscono e ristrutturano, per limitarne l’impatto ambientale e migliorare la convivenza.

Alexia durante una business call
Alexia fra caffè e risate durante un momento di networking

Perché hai scelto di lavorare in coworking? Come sei finita a MUG?

Io sono arrivata a Bologna circa 2 anni fa, all’inizio lavoravo molto per aziende fuori pese ed era importante trovare un posto dove poter lavorare bene (quindi essere efficiente e avere tutti i confort necessari) e collegarmi con i clienti in Europa. Inoltre, dato che ero nuova in città avevo bisogno di conoscere un po’ di più l’ambiente e il modo di lavorare, anche in ambito startup. A MUG ho anche avviato un progetto insieme a un’altra persona del coworking, mi piace molto stare qua anche per un aspetto sociale oltre che professionale.

Come racconti fuori la tua esperienza qui a MUG?

Fino a oggi a MUG ho avuto un’esperienza molto positiva, ho potuto conoscere diversi professionisti che lavorano nella zona di Bologna. Per me che lavoro nel settore immobiliare, MUG è un buon luogo di confronto perché ci sono anche un architetto e un geometra, quindi possiamo chiacchierare insieme di progetti. Per me questo network italiano é importante.

Quali sono un po’ dei tuoi tratti distintivi?

Mi piace lavorare per fare migliorare le cose. È quello che faccio nel settore immobiliare, ma in generale penso in ogni ambito della vita bisogna sempre agire per migliorare le cose per quanto possibile. È la visione al centro del mio lavoro. Credo che per trovare soluzione giuste serve una visione olistica. Nel mio settore ci sono spesso progetti molto complessi e quindi serve una profonda conoscenza del contesto e tutti gli aspetti per trovare il modo di andare avanti. Ci vuole una comprensione globale é anche lavoro di squadra. Sono anche una persona molto pragmatica, non voglio solo definire la strategia pero anche svilupparla, capire gli impatti, e migliorare sempre il progetto. Mi piace lavorare soprattutto in squadra, c’è bisogno di tanti tipi di profili per andare avanti nei progetti.

Alexia insieme a Marco e il team di MUG
Alexia prima del brindisi natalizio

Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?

Mi sto connettendo sempre con più persone, alcune possono aver bisogno di una consulenza riguardo i loro progetti, altre diventano partner/colleghi per seguire insieme uno stesso progetto. Vorrei continuare a lavorare a Bologna e in Italia.

Ci sono stati momenti più difficili o fallimenti nella tua carriera professionale?

Non credo molto nel concetto di fallimento. Credo che tutte le esperienze abbiano qualcosa di interessante da lasciarti. Non si può ridurre un’esperienza e definirla o “sbagliata” o “giusta” perché comunque c’è sempre da imparare. C’è uno speech di Steve Jobs che mi piace (nonostante lui sia stato un personaggio un po’ controverso) perché dice:

“You can’t connect the dots looking forward; you can only connect them looking backwards”

Che significa:

“Non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi all’indietro”

Io penso che non sia facile (e non è neanche molto divertente!) pianificare tutto nella vita e nella carriera. Io stessa ho lavorato per diverse aziende e diversi paesi, ho perso il lavoro, ho deciso di cambiare lavoro, ma quando guardo il passato capisco che alcune cose mi sono servite. Si tratta anche di divertirsi e trarre il meglio dal processo. Nell’immediato alcuni errori o cose che non vanno possono rivelarsi poi fondamentali per proseguire e crescere.

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