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La fine dei Social? Ne parliamo a MUG!

Ciao Mario, raccontaci un po’ chi sei, di cosa ti occupi e come sei arrivato a scrivere la fine dei social?

Attualmente mi definisco un podcaster e moderatore di eventi, sono arrivato a questa professione passando però da diverse tappe. La prima è stata quella dello sviluppo software, nel 1999 a 15 anni ho avviato un progetto che ha avuto molto successo in Italia che si chiamava OkMusik, che consisteva in una communty digitale sul tema della musica. Questo progetto mi ha dato il via e mi ha permesso negli anni successivi di lavorare in grandi aziende e agenzie. Dopodiché ho deciso di fondare io stesso delle startup e nel 2017 ho pubblicato il mio primo libro “Startup di Merda”. Col tempo avevo capito che tutto il tecno-entusiasmo che anche io portavo avanti sin da giovanissimo, andasse analizzato con uno spirito critico, sia per quanto riguarda il mondo delle startup che quello dei social. Oggi con l’avvento di tutti gli automatismi e le intelligenze artificiali entrano in gioco anche temi etici molto importanti.

Nonostante la tua carriera si sia basata molto sulla tecnologia e sull’innovazione – probabilmente sei stato anche un pioniere per quanto riguarda diversi strumenti digitali – ritieni che sia necessario fare quindi dei ragionamenti…

Esatto, mi sento di aver vissuto “diverse” vite… Da ragazzino facevo lo sviluppatore, poi ho fatto il project manager e il manager dentro aziende, poi sono diventato imprenditore e founder di startup… Diciamo che ho potuto vedere da diverse angolature l’evoluzione di quelli che sono stati gli ultimi 20-25 anni di sviluppo tecnologico. Oggi che sono un po’ più “vecchietto” (40enne) non mi domando solo quale tecnologia utilizzare, ma anche che cosa sta facendo la tecnologia per noi. Bisogna quindi capire in che direzione va la tecnologia per non farci sopraffare.

Facci un piccolo spoiler visto che il libro che presenteremo si chiama “la Fine dei Social”… Di cosa parleremo giovedì? Discuteremo di un mondo senza social o ci saranno possibili altri scenari?

Beh uno spoiler è che i social non si spengono dalla mattina alla sera, non esiste un pulsante on-off. Come è accaduto per altri medium come ad esempio la televisione, ci sarà un ricollocamento. Oggi la televisione esiste ancora, ma rispetto agli anni 90-2000 attrae un target diverso e ha una connotazione diversa. Stessa cosa per i social media, che sono già una evoluzione dei social network, vedranno anche essi una riorganizzazione. Il futuro sarà fatto sempre più di intelligenza artificiali e algoritmi e ci saranno sicuramente dibattiti forti anche per quanto riguarda le scelte etiche e politiche intorno alla tecnologia. Il prossimo anno che è il 2024 vedrà infatti elezioni in India, Stati Uniti ed Unione Europea, avremo un’agenda politica che dovrà chiedersi quali responsabilità ha l’intelligenza artificiale e l’inserimento massivo della tecnologia. Questo porterà per forza a una riorganizzazione degli strumenti che utilizziamo e andremo nella direzione in cui i social media non saranno più quello che sono oggi. Forse li chiameremo in maniera diversa o forse no, però sicuramente conoscerli ci renderà più consapevoli riguardo al nostro presente e futuro.

Sono temi grandi, non si parlerà solo di social in sé e chi ha letto il libro lo sa. Parleremo quindi di noi, delle persone, della società, della politica e ti tanti altri elementi che ci sono al di fuori dei nostri schermi. Vi aspettiamo giovedì! Iscriviti gratuitamente a questo link.

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