Ciao Matteo, Federica, Massimiliano. Raccontateci brevemente chi siete e di cosa vi occupate!
Matteo: ShapeMe è una PMI innovativa che è nata nel 2016, si occupa di benessere psicofisico e salute e realizza servizi sia per i privati che per le aziende. Ai privati offriamo principalmente terapie manuali (massaggi, osteopatia e fisioterapia) che svolgiamo a domicilio e in studio in 18 province italiane, grazie a una rete di oltre 400 terapisti certificati e selezionati. Il tutto è reso possibile grazie a una piattaforma tecnologica proprietaria che abbiamo sviluppato nel corso degli anni, che consente alle persone di prenotare i trattamenti e usufruirne dove e quando desiderano.
E voi invece che storia avete come persone?
Massimiliano: Io ho cominciato da un percorso universitario in Scienze Motorie in triennale. Poi, dopo un periodo di circa un anno in Croazia, ho frequentato la magistrale a Bologna in Management dello Sport. Dopo alcune esperienze di tirocinio in ambito sportivo, ho iniziato a lavorare per ShapeMe nel novembre 2022. Qui mi occupo fondamentalmente della parte di gestione clienti, onboarding (ovvero selezione dei terapisti) e dell’area amministrativa.
Federica: Io ho studiato Scienze della Comunicazione e ho iniziato il mio percorso lavorativo a Torino, nel mondo delle agenzie di comunicazione. Mi sono sempre occupata di contenuti e campagne marketing web, digital e offline. Ho vissuto per un periodo in Germania dove ho continuato a lavorare in ambito comunicazione e marketing, specialmente digital. Da circa 4 anni mi sono stabilizzata a Bologna e lavoro in ShapeMe, dove mi occupo principalmente delle attività di marketing, ma anche di tutto quello che c’è da fare in un’azienda come questa.
Matteo: La mia formazione è in ambito marketing: ho fatto una triennale in marketing e un master in gestione d’impresa. Ho iniziato il percorso professionale nel marketing, dove sono stato per circa un anno e mezzo, dopodiché mi sono occupato principalmente di vendite. Ho lavorato prima in una società di consulenza del settore HR (Michael Page), poi in TeamSystem, quindi mondo software. Negli anni ho sempre coltivato la passione per il wellness, finché ho iniziato a immaginarmi quella che poi sarebbe diventata ShapeMe. Ho radunato da un lato persone che potessero aiutarmi a mettere in piedi il progetto, dall’altro persone che hanno creduto e investito nell’idea e alla fine siamo partiti con la prima versione del servizio ShapeMe. Correva l’anno 2015-2016…
Quindi dopo varie esperienze hai deciso di fondare l’azienda… Come sta cambiando il settore well-being e servizi alla persona? Perché hai deciso di fare una startup in questo ambito?
Matteo: Il nostro settore sta evolvendo, come tanti altri, in un’ottica di digitalizzazione sempre più forte. È chiaro che questi cambiamenti nell’ambito del benessere psicofisico sono arrivati un po’ dopo rispetto magari al settore della ristorazione che è stato un apripista per quanto riguarda le app di delivery. Noi comunque facciamo da abilitatori perché mettiamo da un lato i professionisti del nostro settore nelle condizioni di acquisire clienti in maniera più facile e quindi di aumentare i propri ricavi in maniera agile e snella; dall’altro lato, facilitiamo anche i clienti perché spesso le ricerche di certi professionisti (quando non c’è il passaparola) vengono fatte online in maniera confusa. Succede spesso, infatti, che attraverso le modalità tradizionali possa passare molto tempo dal momento del bisogno a quello della terapia. L’obiettivo di ShapeMe non è solo sensibilizzare tutti sull’importanza di prendersi cura di sé, ma mettere chiunque nelle condizioni di poterlo fare in modo veloce, con la certezza di affidarsi a un servizio sicuro e professionale. Per farlo spendiamo molto tempo nella ricerca e nella selezione dei terapisti, così da garantire sia un’ampia disponibilità in breve tempo, sia degli standard qualitativamente alti. Inoltre ci impegniamo molto anche nell’ottimizzazione della nostra piattaforma, raccogliendo i feedback di chi utilizza il servizio, per rendere la procedura sempre più semplice e veloce.
Federica: Possiamo aggiungere anche che, a livello più generale, dopo la pandemia c’è una maggiore attenzione a tutte le tematiche del benessere, anche a quelle legate allo stare in ufficio. Nel periodo di smart working abbiamo tutti sperimentato cosa significa stare seduti tante ore su sedie non ergonomiche, avere mal di schiena o altri dolori dovuti a una postura sbagliata per troppe ore al giorno. Inoltre, negli ultimi anni è aumentata molto anche la consapevolezza che riguarda il benessere e la salute mentale, al di là delle terapie manuali.
Matteo: Esatto, un altro trend da sottolineare è quello delle aziende che investono sempre più sul benessere dei propri lavoratori. Noi eravamo partiti lavorando con i clienti privati, ma poi abbiamo portato i massaggi e le terapie nelle aziende, anche tramite i piani welfare. Per le corporate è sempre più importante lavorare per il benessere psicofisico dei propri lavoratori, sia per una questione di salute che per essere più attrattive con potenziali candidati, in ottica di employer branding.
Massimiliano: i miei colleghi hanno detto tutto, mi viene solo da aggiungere che sempre a causa della pandemia, anche in ambito sportivo sono cambiate delle abitudini e inizialmente molte persone non volevano o potevano più frequentare palestre e centri benessere, quindi noi ci siamo attivati anche con videocorsi da poter vedere a casa.
Sì ne avete registrati anche qui a MUG giusto?
Esatto, insieme a istruttori di pilates e personal trainer certificati, abbiamo registrato dei videocorsi nell’auditorium di MUG dedicati agli utenti della nostra piattaforma. Era il periodo di chiusura delle palestre perciò c’era molta richiesta in quell’ambito.
Perché hai deciso di portare la tua azienda in uno spazio di coworking?
Matteo: Intanto per essere in un ambiente dove non sei solo tu con la tua piccola azienda, ma hai la possibilità di avere contatti anche con interlocutori diversi che possono essere i professionisti che lavorano negli altri uffici o nel coworking. Inoltre cercavo uno spazio dove la componente eventi e l’interazione con l’esterno fosse molto forte, diciamo che l’idea di essere in uno spazio dinamico e stimolante è un punto di forza per chi lavora con noi.
E come vi trovate qua a MUG come azienda?
Matteo: io in realtà sono molto vicino a casa, quindi raramente faccio qua le pause pranzo, faccio parlare i miei colleghi!
Massimiliano: Personalmente, veramente molto bene, perché in diversi momenti che siano le colazioni organizzate, le pause pranzo, ma anche quando ci tratteniamo a fine giornata, è sempre piacevole stare qua. Tra i vari uffici e tra i vari coworker c’è sempre molta sintonia e simpatia reciproca. A volte si organizzano anche attività post-ufficio e post-orario lavorativo, quindi c’è un rapporto molto vivo e interattivo tra di noi. Per un giovane come me è davvero un elemento apprezzato.
Federica: Anche a me piace molto, è un ambiente molto stimolante. È stato bello essere qui dall’inizio perché nel tempo ho visto lo spazio riempirsi e diventare sempre più vivo. All’inizio eravamo in pochi, c’erano ancora le restrizioni della pandemia e quindi si sentiva meno calore.
Quali sono i tratti distintivi di ShapeMe rispetto ai competitor? Come vi siete voluti posizionare?
Matteo: Secondo me il nostro tratto distintivo è l’attenzione che poniamo rispetto al cliente, sia rispetto nella selezione di terapisti, sia con le attività di customer care, sia nella cura della piattaforma. Cerchiamo di offrire un servizio di qualità a 360 gradi e di essere soprattutto reattivi, disponibili e proattivi. Ciò avviene soprattutto grazie al team, che ha un contatto diretto con le persone che utilizzano il servizio. Chi prenota un trattamento con noi apre le porte della propria casa a degli “sconosciuti”, per cui dobbiamo essere bravi a comunicare la professionalità dei nostri collaboratori e la serietà della nostra azienda. Si deve necessariamente instaurare un rapporto di fiducia con i clienti, e noi ci impegniamo quotidianamente conquistarla e ripagarla. Abbiamo molte interazioni da curare: quelle con i clienti, quelle con i terapisti, quelle fra clienti e terapisti…
Quali invece sono le vostre caratteristiche come singoli professionisti?
Matteo: Diciamo che mi piace costruire, creare progetti e realizzare cose che non sono state ancora fatte o che sono state fatte in un modo che non mi soddisfa.
Massimiliano: A me piace cercare sempre di migliorarmi. Oltre a questo, cerco di essere sempre dinamico e di non basarmi solo su quello che conosco già, ma anche su quello che mi posso trovare davanti nella vita. Entrare in contatto sia con i clienti finali che con gli operatori mi dà tante soddisfazioni perché si creano relazioni di valore.
Federica: L’esperienza in ShapeMe mi sta insegnando molto, soprattutto per quanto riguarda il lavorare con Matteo a livello di analisi dati. Io venivo da esperienze in agenzia, quindi più a livello creativo, e invece lavorando qui mi sono dovuta “sporcare le mani” per capire come funzionano i dati, cosa analizzare, e come farlo.
Quali sono i vostri prossimi step?
Matteo: Per quanto riguarda i clienti finali abbiamo l’obiettivo di espanderci a livello territoriale per arrivare nelle zone in cui non siamo ancora attivi. Attualmente stiamo lavorando per poter estendere la nostra presenza nelle restanti province del Veneto, del Piemonte e della Lombardia. In 2-3 anni ci piacerebbe avere una copertura pressoché totale in tutto il Nord Italia per quanto riguarda i trattamenti a domicilio. Nel frattempo stiamo lavorando anche per modalità di fruizione alternativa dei nostri servizi, ovvero fornendo la possibilità di prenotare anche all’interno di studi e ambulatori. Sulla parte B2B puntiamo a farci conoscere sempre di più dalle aziende che si occupano di benessere delle persone e corporate wellbeing.
Quale è stato un momento nel quale vi siete messi in discussione?
Matteo: Beh una startup e una PMI innovative si mette in discussione un po’ tutti i giorni! Però sicuramente il periodo Covid è stato molto complicato, nel senso che l’80-90% dei nostri servizi vengono svolti in casa o in azienda, senza contare che si tratta di situazioni in cui c’è una persona che fisicamente tocca un’altra persona. Quindi gli anni 2020 e 2021, nei quali si era fermato un po’ tutto, sono stati abbastanza difficili. Sono stati però anche un’occasione per ripensare alcuni servizi e costruire nuovi canali. Come spesso accade, dalle situazioni difficili nascono delle opportunità. Nel nostro caso ne abbiamo “approfittato” per introdurre nuovi servizi a distanza, cioè le consulenze con personal trainer, nutrizionisti e psicologi.
Federica: sì inoltre la pandemia ha messo in risalto alcune tematiche come il benessere fisico e psicologico delle persone, che magari venivano trattate meno prima. Il periodo COVID è stato un acceleratore per quanto riguarda i bisogni che noi andiamo a soddisfare.
Volete concludere con un consiglio per i lettori di MUGAZINE?
Massimiliano: Io consiglio il libro “L’arte della Vittoria” di Phil Knight, il fondatore della Nike. È un libro che mi è stato di grande ispirazione perché unisce il mondo dello sport a quello dell’imprenditorialità. Racconta la storia della Nike, nata da un’intuizione in una piccola città negli Stati Uniti che dopo viaggi e sperimentazioni è diventata grande colosso tutti conosciamo.
Matteo: Un bel libro d’avventura che ho letto di recente è Magellano di Gianluca Barbera che racconta la prima circumnavigazione del globo, uno dei viaggi più incredibili della storia, soprattutto considerando le mappe disponibili!
Federica: per chiudere con toni più leggeri io consiglio l’album con il quale sono cresciuta: “La dura legge del gol” degli 883, so tutte le canzoni a memoria ☺